“Ora d’aria a Babylon”, il primo fiore della Hierbamala nel colorato campo dell’Italian reggae

non nasce a tavolino, non nasce già perfetto: è il prodotto di un’urgenza comunicativa che trova il modo di emergere senza badare troppo ai clichè della produzione della musica per rasta di quel periodo, anzi liberandosene in parte; e nonostante i mezzi non fossero ancora pienamente all’altezza di tutto quel che si voleva dire, quella “dal Pasquetti su a Varese” ( J Joes J edizioni musicale, ndr) diventò un’esperienza indimenticabile e l’inizio di un percorso artistico che oggi si fa raccontare.
Sapeva già di Patchanka questa ora d’aria : “ Quando siamo arrivati registrare ora d’aria a Babylon” racconta Pd Sandrin, “eravamo veramente scalcagnati: non sapevamo tenere un ritmo uguale dall’inizio alla fine di un pezzo, però c’eran dei sogni che ci uscivano dalle vene e poi sentivamo intorno tutta quanta un’energia particolare”.
E come a volte accade quando è il momento giusto , la band si trova per registrare il disco, ma è l’esperienza creativa che finisce per far nascere davvero il gruppo: “[…] ci siamo trovati per registrare perché avevamo proprio la necessità fisiologica di farlo perché c’erano delle canzoni che funzionavano e funzionavamo noi, tra di noi. Allora l’abbiamo fatto. Dovevamo prima registrare tre pezzi, tipo un promo acustico, poi ci siamo trovati bene eravamo dal Pasquetti su a Varese ed è stata un’avventura, perché ci ha preso praticamente tutta tutta l’estate […] è uscito tutto quanto il cuore della Hierba”.
Ecco il senso di riproporre e riascoltare oggi, in versione digitally remastered, un momento di musica e di vita che fu l’atto di nascita de Hierbamala, di un nuovo pezzo di storia del Reggae patchanka in Italia, e di un cuore che continua a battere.
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